L’olio dell’anima

La preghiera è l’olio dell’anima. Senza di essa tutto viene meno: la fede, la speranza, la carità. Non è un gesto dovuto, un semplice dovere, un modo sbrigativo per sistemare il proprio rapporto con Dio. La preghiera è necessaria, condizione fondamentale per alimentare e approfondire l’amicizia con il Signore. Pregare sempre senza stancarsi. Con la preghiera tendiamo la mano, riconosciamo i nostri limiti, ricordiamo a noi stessi che tutto ci viene donato.  Nulla ci è dovuto, ci appartiene per diritto. Tutto è dono. Il giorno che nasce nei colori tenui dell’alba e che si spegne nelle tinte infuocate del tramonto. Il pane che troviamo sulla mensa. Gli affetti più cari. Senza l’olio dell’anima, la preghiera, l’uomo perde se stesso, imita ciò che non è, diventa “scimmia”, immagine spenta di un antica “somiglianza”. Perde il senso del limite, la misura, diventando despota, padrone di ciò che non gli appartiene. Uno spirito orante tutto raccoglie, conserva, custodisce. Così ammoniva il santo vescovo Borromeo:” Ascolta ciò che ti dico. Se già qualche scintilla del divino amore è stata accesa in te, non cacciarla via, non esporla al vento. Tieni chiuso il focolare del tuo cuore, perché non si raffreddi e non perda calore. Fuggi, cioè le distrazioni per quanto puoi. Rimani raccolto con Dio, evita le chiacchiere inutili”. La preghiera è il focolare della stanza interiore: non spegniamolo.

don Luciano