Martedì 5 marzo: Al pozzo di Giacobbe – Perdonare
La Parola di Dio
Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: «Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa». Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito…».
Le parole
“Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Le parole della preghiera che Gesù ci ha insegnato risuonano nel brano evangelico di oggi. La “parabola del servo spietato” è introdotta, nella pericope odierna, dalla domanda di Pietro sul numero delle volte che occorre perdonare e la risposta del Cristo: “… fino a settanta volte sette”! Occorre perdonare sempre per poter essere sempre perdonati. Diversi anni dopo questa richiesta al Maestro, l’apostolo Pietro in una sua Lettera ricorderà: “La carità copre una moltitudine di peccati” (1Pt 4,8).