Mezzanotte rintocca. / Seguitate il vostro cammino, entrate dentro! / Dov’è il cuor duro / che non fonda a questa vista che viene offerta? / Non desistete, ascoltate la vostra inquietudine, / date un volto alla stranezza che non vi lascia tranquilli!
È il giorno di Natale del 1886. Un giovane diciottenne, agnostico e indifferente, varca la soglia della cattedrale di Notre-Dame a Parigi. È l’ora del Vespro, una luce debole illumina le vetrate e le volte gotiche percorse dal canto purissimo della liturgia. Il coro intona il Magnificat e per quel giovane le parole del cantico di Maria trasformano la sua esistenza. Molti avranno riconosciuto il protagonista di questa vicenda, il poeta Paul Claudel, il futuro cantore della fede cristiana. È a lui che siamo ricorsi in questa solennità dell’Epifania, raccogliendo alcuni versi della sua Marcia di Natale. Ciò che ci interessa è quell’appello: «Seguitate il vostro cammino, entrate dentro!». È un appello che ben s’adatta a tutti gli uomini in ricerca, simili ai Magi che, «seguitando il loro cammino» nonostante tutte le difficoltà, entrano nella casa per adorare il Bambino. In particolare vorremmo sottolineare quell’imperativo: «Non desistete!». C’è in tutti un’inquietudine che spinge a cercare un senso alla vita, una spiegazione non più di seconda mano, una meta da raggiungere. Mille ostacoli si frappongono, il mondo offre mille narcotici per cancellare quell’inquietudine, tanti suggeriscono di considerarla una «stranezza». E, invece, non bisogna desistere ma cercare, interrogarsi e sperare perché — lo diceva già Platone — «una vita senza ricerca non è degna d’esser vissuta».