Va’ coi saggi, diverrai saggio,
chi frequenta gli stolti diventa stolto.
Proverbi 13, 20
Questo monito è duro e lapidario: chi frequenta gli stolti è destinato a diventare sciocco e sprovveduto. La nostra mente, seppur con sfumature diverse, corre veloce al nostro famoso adagio “Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare”. Sarà bene precisare che nella Bibbia la parola stolto non indica solo una persona stupida ma assume una forte coloritura morale: la stoltezza è sinonimo di cattiveria, meschinità e perfidia. Il detto del Libro dei Proverbio è quindi un invito ad evitare anche le persone cattive e malvagie. Gesù però non è così perentorio, anzi! Frequentava i reietti, mangiava con i pubblicani, si avvicinava alle prostitute; non aveva paura di sporcarsi le mani con i ripudiati, gli esclusi, i lontani. Se da un lato il libro dei Proverbi ci ricorda che frequentare con superficialità e disinvoltura i crapuloni e i disonesti può farci precipitare in oscuri abissi, dall’altro Gesù ci insegna che la salvezza redentrice di Dio abbraccia tutti gli uomini, soprattutto coloro che sono nelle tenebre del peccato e dominati dal giogo del male. Il libro dei proverbi ci insegna la prudenza, Gesù la misericordia; due dimensioni che non si contrappongono ma si intregnano nell’unico comandamento dell’amore. Infatti la prudenza conserva la misericordia evitando che diventi miseria.